Stampare una casa in 3D, a che punto siamo?

Gli innovatori sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni a vecchi problemi ed è per questo che la stampa 3D è oggi una delle tecnologie più interessanti al mondo. Nonostante abbia appena iniziato a decollare nelle applicazioni di largo consumo (la storia di questa tecnologia non è così lunga eppure già travagliata), ha già rivoluzionato l’interior design e l’architettura portando maggiore velocità, risparmi sui costi e nuove soluzioni fino ad ora inaccessibili.

In questo articolo vogliamo provare a sintetizzare alcune delle principali innovazioni che la produzione additiva sta portando in questi campi. Dalla prototipazione all’edilizia vera e propria, le prospettive presentate dall’utilizzo del 3D printing sono di assoluto interesse per addetti ai lavori e non solo.

I vantaggi della produzione additiva in sintesi

In sintesi ecco i principali vantaggi che la tecnologia additiva sta portando alla costruzione e decorazione degli ambienti che abitiamo.

Design di interni:

  • maggiore velocità;
  • possibilità di nuovi design più complessi;
  • maggiore sostenibilità;
  • customizzazione al massimo livello.

Architettura:

  • plastici veloci;
  • prototipi economici;
  • scansione 3D per ogni tipo di misurazione;
  • stampa di veri e propri elementi urbani.

Uno strumento nuovo e innovativo nelle mani dei designer

Probabilmente non verrà mai il momento in cui le nostre case saranno dotate di una stampante 3D, così come hanno una moka o un’aspirapolvere. A meno che non sia un’abitazione di makers non si vedono applicazioni apprezzabili. Tuttavia la produzione additiva si farà presto strada, in ogni caso, presso le nostre abitazioni attraverso progetti dai design sia classici che innovativi.

Partiamo dal presupposto che la quasi totalità degli oggetti tipicamente presenti in una casa può già essere riprodotta, con ampia soddisfazione, da una stampante 3D. Non solo, questi stessi oggetti possono essere ricreati con design diversi, in alcuni casi con forme che non era possibile creare con le tecnologie tradizionali. Il fatto di poter stampare un’unità completa, che non ha bisogno di assemblaggio, apre nella mente dei creativi possibilità ancora inesplorate. C’è poi da considerare il fattore customizzazione: l’ampia gamma di materiali e di rifiniture con le quali si può lavorare apre un ventaglio di scelte sconfinato.

Altri due elementi che differenziano la stampa 3D, non solo negli ambiti già citati, sono la velocità e la sostenibilità. Riguardo la prima, ovviamente la manifattura additiva non tiene il passo della produzione in serie, ma primeggia nella produzione di singoli oggetti di design (per cui è necessario avere prima un buon prototipo). Si consideri che un ciclo di stampa con i macchinari più performanti dura circa 12 ore al netto di tutti i settaggi necessari. I migliori service di stampa, che hanno a disposizioni suddette tecnologie, spediscono l’oggetto finito in tutta Italia in meno di 3 giorni. Rispetto alla sostenibilità invece bisogna considerare che la produzione additiva utilizza solo la materia prima necessaria e ha meno emissioni.

Plastici, prototipi e un cluster di applicazioni innovative per l’architettura

Considerati i pregi cui abbiamo appena fatto accenno, va da sé che anche riguardo il campo largo dell’architettura la stampa 3D finisca per esaltarsi nella prototipazione. Facciamo riferimento ai plastici, che non hanno più bisogno di essere montati ma possono semplicemente stampati. Facciamo riferimento a qualsiasi tipo di prototipo realizzabile, ma soprattutto modificabile, in tempi che finora non erano concepibili.

Chiaramente la parte più interessante è quella che riguarda l’applicazione della produzione additiva al servizio di edilizia e urbanistica. Se pensiamo agli arredi urbani, ad esempio, ad oggi è possibile stampare delle panchine, dei cassonetti, oppure oggetti più grandi come dei ponti. Anche rispetto all’edilizia si aprono scenari interessanti, in futuro le case non saranno di certo stampate in toto, ma buona parte degli elementi che la compongono sì. Tutto riguarda la possibilità di produrre risparmiare tempo e denaro, migliorando le prestazioni tecniche dei materiali. Una sfida per il futuro per la quale il presente descritto lascia ben sperare.

Di Bobbie