Quando siamo nominati negli archivi CAI

Sempre più frequentemente, i privati cittadini e le imprese ci chiedono informazioni su come potersi cancellare dalla Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), un archivio della Banca d’Italia che contiene tutti gli assegni bancari e postali, comprese anche le carte di pagamento, al fine di garantire un funzionamento ottimale dei pagamenti, attraverso un costante monitoraggio degli stessi. La centrale dei rischi bancari, infatti, ha il primario scopo di sanzionare chi ha utilizzato in modo anomalo gli assegni bancari e i pagamenti; la segnalazione avviene ad opera della Banca stessa. Quello che molti non sanno è che non si tratta di una situazione permanente: i dati CAI possono essere cancellati, ma per fare ciò bisogna chiedere l’aiuto di consulenti di diritto bancario. In questo articolo ti spiegheremo brevemente in cosa consiste la cancellazione dalla Centrale allarme Interbancaria e come potrai ottenerla senza rischi.

Come ottenere la cancellazione dal CAI?

All’interno dell’archivio il vostro nome potrebbe comparire in quanto destinatari di revoche per aver provvisto all’emissione di assegni bancari e pagamenti senza autorizzazione. Di solito, chi ha provveduto all’inserimento del vostro nome nell’archivio CAI è una banca, un ufficio postale, un ente pubblico come la Prefettura e le Autorità giudiziarie. Questa condizione è reversibile, anche se non nel modo più facile del mondo: per ottenere la cancellazione dalla Centrale Allarme Interbancaria, bisognerà innanzitutto che l’assegno per cui è stato reso destinatario il soggetto suddetto, sia pagato entro il termine di 60 giorni dalla presentazione dell’assegno stesso. Quando i pagamenti sono stati effettuati entro 60 giorni, infatti, come affermato anche dalla L. 386/1990, il nominativo del soggetto pagante può essere a pieno diritto cancellato dall’archivio CAI. Il punto, per la Legge, è la dimostrazione dostanziale del dato dell’avvenuto pagamento, anche a posteriori dell’avvenuto inserimento del nominativo presso il suddetto archivio.

Ma come fare per ottenere una revoca dall’archivio CAI? Innanzitutto, per contestare o richiedere la correzione e cancellazione dall’archivio CAI, è necessario richiedere agli enti segnalanti stessi. Se il vostro nome, invece, è stato inserito negli archivi perché a tutti gli effetti avete provveduto ad un pagamento non autorizzato, allora dovrete appoggiarvi ad uno studio legale. La procedura legale, in teoria, è semplice, poiché l’avente diritto non dovrebbe riscontrare alcuna difficoltà formale nel suo intento; tuttavia, raccomandiamo sempre di affidarsi a qualche esperto di diritto bancario, per evitare di incappare in spiacevoli sorprese e soprattutto per essere guidati passo dopo passo in questa non facile impresa.

A chi affidarsi per una procedura di revoca CAI?

Se vuoi affidarti ad un vero professionista della cancellazione cai, allora dai un’occhiata al sito dello Studio Legale Adamo. In questo studio ci si occupa di diritto bancario e cancellazione dalla CAI da ormai quasi dieci anni; l’avvocato Adamo ha assistito centinaia di cittadini anche in sede di giudizio senza mancare di assistere anche le piccole e medie imprese. Inoltre, lo Studio Adamo si è occupato anche di affrontare i principali provvedimenti in materia di Assegni CAI e criticità in sede di revoca richiesta, procedure che, purtroppo, danno problemi a numerosissimi clienti, sia privati che sotto il nome di un’impresa. Non affidarti al caso, cerca di affidarti al migliore! E, come succede sempre, il migliore è quello che ha la maggiore esperienza nel campo. Con Studio Adamo, in materia di revoca CAI e cancellazione dalla centrale allarme interbancaria, vai sul sicuro.

Di Bobbie