Cosa sono e come funzionano i prestiti d’onore: tutte le info

Alcune tra le categorie di prestiti più particolari che oggi si possono trovare sul mercato economico sono i cosiddetti prestiti d’onore. Sono finanziamenti personali che rispetto ai classici prestiti non finalizzati hanno delle condizioni di rimborso più vantaggiose e favorevoli. Inoltre, permettono anche un accesso al capitale semplificato, dal momento che il debitore non deve dimostrare il possesso di specifiche garanzie di reddito, per cui può anche non disporre di un reddito dimostrabile.

Inoltre, per l’accesso ad un prestito d’onore non è richiesto nemmeno un garante o un soggetto che funga da coobbligato al fine di tutelare la banca o l’istituto di credito dal rischio di insolvenza. I prestiti d’onore si suddividono in due principali categorie, vale a dire da una parte quelli destinati agli studenti e dall’altra quelli per l’autoimpiego. Vediamo allora quali sono le principali caratteristiche dei prestiti personali, concentrandoci in particolare sui prestiti d’onore.

Prestito d’onore: di cosa si tratta

Il prestito d’onore è un prestito personale, ovvero non finalizzato, che si trova regolamentato nel decreto legislativo 185 del 2000. Il prestito d’onore è una soluzione di credito a fondo perduto e a tasso agevolato, destinato a chi desidera avviare una nuova attività imprenditoriale oppure una società. Il prestito d’onore per scopi imprenditoriali è uno dei prestiti oggi più richiesti e maggiormente in voga, riservati per l’appunto a chi desidera aprire una nuova attività commerciale. Eppure, oggi esistono dei prestiti d’onore destinati anche agli studenti meritevoli, i quali sono istituiti mediante la legge 390 del 1991.

Il prestito d’onore viene quindi concesso da banche e istituti di credito convenzionati. Sono finanziamenti che prevedono una copertura quasi massima delle spese che uno studente deve affrontare per poter completare il suo percorso di formazione, come ad esempio una laurea oppure un corso di perfezionamento, ma può essere utilizzato ad esempio anche per vitto e alloggio.

Tipologie differenti di prestiti d’onore

I prestiti d’onore hanno un funzionamento diverso in base ai diversi scopi di utilizzo. In base all’utilizzo che si fa del prestito è possibile infatti accedere a liquidità più o meno elevate. Tra i principali tipi di prestiti d’onore oggi disponibili sul mercato economico troviamo:

  • i prestiti per le microimprese;
  • i prestiti per lavoratori autonomi;
  • i prestiti d’onore per franchising;
  • i prestiti d’onore per studenti.

I prestiti per le microimprese permettono di ottenere fino a 130.000€ circa. Sono dei finanziamenti agevolati per un 50% a fondo perduto e per il restante 50% con un tasso di interesse ridotto stabilito al momento della stipula del contratto di finanziamento. Il prestito d’onore per lavoratori autonomi permette di ottenere invece fino a 25.000€ circa. Anche questi sono finanziamenti che presentano un tasso di interesse agevolato, ma solo una parte della liquidità risulta essere a fondo perduto. Anche il prestito per franchising risulta essere a fondo perduto per il 50%, mentre è un finanziamento a tasso zero agevolato per il restante 50, da rimborsare entro un limite massimo temporale di 7 anni. Infine, troviamo i prestiti d’onore, destinati agli studenti. L’importo di questi prestiti può variare in base all’istituto di credito a cui ci si rivolge. Di solito, gli studenti possono ottenere finanziamenti che non possono superare i 6.000€ annui senza interessi aggiuntivi.

Quali requisiti bisogna rispettare

Per accedere ad un prestito d’onore bisogna essere maggiorenni ed essere in uno stato di inoccupazione al momento della presentazione della domanda. Bisogna inoltre avere la residenza italiana ed essere iscritti ad una delle università italiane, nel caso dei prestiti d’onore per studenti, come stabilito dalla normativa con la legge 390 del 1991. Per quanto riguarda i prestiti d’onore destinati alle microimprese e ai franchising, occorre essere in possesso anche in questo caso della maggiore età e avere la residenza italiana, ma è previsto soprattutto un requisito economico: almeno la metà dei soci devono essere in possesso del capitale sociale o delle quote dell’impresa pari alla metà del valore complessivo dell’attività.

Di Bobbie