Ipotecare un immobile per ottenere un prestito: è davvero conveniente?

In periodi di forte difficoltà economica o nei quali siamo chiamati ad affrontare spese ingenti e cospicue, potremmo trovarci in grave carenza di liquidità. In queste circostanze, la richiesta di un prestito o di un finanziamento potrebbe essere una delle migliori soluzioni per trovare una via d’uscita. Le banche e le finanziarie mettono a disposizione di tutti i bisognosi numerose proposte di accesso al credito, di importi variabile a seconda dei casi, e con piani di rientro talvolta personalizzabili. Eppure, nonostante tutte queste facilitazioni, talvolta l’accesso ai prestiti può essere più difficile del previsto, specialmente se chi li richiede non dispone di una busta paga regolare oppure non ha un contratto di lavoro di buona durata.

Riuscire ad accedere a un prestito presuppone la possibilità per il debitore di essere in grado di provvedere regolarmente al rimborso delle rate mensili previste dal piano di ammortamento del prestito ottenuto. Ecco perché i creditori stanno alla larga dai richiedenti che non hanno la capacità di dimostrare un’entrata economica fissa e stabile che li tuteli davvero, a meno che non optino per una delle soluzioni di credito destinati ai soggetti sprovvisti di busta paga.

Una soluzione per chi non ha una busta paga: l’ipoteca

In un periodo come quello che stiamo vivendo attualmente, ottenere il tanto ambito posto fisso sembra lasciare posto a forme contrattuali di durata minore, spesso irregolari. È quanto emerge da un’indagine Istat analizzata dal blog Grafici, relativa al periodo 1992-2021, in cui si nota uno stallo dei contratti a tempo indeterminato e una buona resistenza del numero dei dipendenti in Italia solo grazie ai contratti a tempo determinato. Questa situazione, andando a favore di situazioni lavorative precarie, porta le banche e le finanziarie ad adottare una politica di concessione del credito più flessibile.

Come conseguenza di questa situazione, sono sempre di più i creditori che offrono dei finanziamenti senza la necessità di presentare una busta paga come forma di tutela per il rimborso della liquidità concessa. Stiamo parlando dei prestiti ipotecari, destinati a tutti coloro che non dispongono di una busta paga. Questi ultimi inglobano, tra gli altri, anche i liberi professionisti con partita Iva e i lavoratori autonomi, oltre che i lavoratori con contratti di collaborazione occasionale.

Come funziona il prestito ipotecario senza busta paga

La busta paga è da sempre considerata come la principale garanzia in grado di offrire una tutela economica soddisfacente a banche e creditori che, in questo modo, possono riporre la fiducia su di noi. Se però non disponiamo di una busta paga regolare, spesso una delle poche opzioni che abbiamo a disposizione consiste nel richiedere un prestito ipotecario. Il prestito con ipoteca è un finanziamento in cui la garanzia economica della classica busta paga viene sostituita dall’apposizione di un’ipoteca su un immobile di proprietà del richiedente.

Naturalmente, è una strada percorribile solo da parte dei soggetti che possiedono un bene immobiliare da ipotecare. Ciò non significa che i finanziamenti vengano erogati con facilità senza offrire alle banche la garanzia della classica busta paga, ma che è possibile appellarsi a garanzie alternative. La casa rappresenta dunque la garanzia affinché un soggetto senza busta paga possa ricevere il credito richiesto da una banca o da una finanziaria. Oggi esiste una variante del prestito ipotecario, il prestito vitalizio ipotecario, dedicato ai richiedenti over 60.

Prestito ipotecario: quali sono i rischi per il debitore?

I prestiti con ipoteca su un immobile sono delle soluzioni di credito decisamente comode, specialmente per chi non dispone di una regolare busta paga. Queste soluzioni infatti implicano un margine di rischio abbastanza ampio di cui tenere conto. Infatti, se il debitore non provvede al versamento di più rate mensili, il creditore può deliberatamente decidere di ritirare il bene ipotecato e rivenderlo, ricavando così la liquidità concessa in prestito, di cui si sarebbe dovuto fare carico il debitore. A patto che si disponga di una seconda casa o di una casa vacanza da ipotecare, è quindi un finanziamento molto rischioso per il richiedente dato che, in caso di difficoltà economica,  rischierebbe di trovarsi senza un tetto sopra la testa.

Di Bobbie